giovedì 27 febbraio 2014

Che cos'è il divertimento?

Il divertimento? Certo che esiste!”, direte tutti. Ma la mia domanda è “Cosa intendete voi per divertimento?”. Sono sicura che molti risponderanno “I social networks, internet, messaggiare, chattare, navigare, scaricare film e canzoni…” . Allora a questo punto io mi chiedo “È questo il vero divertimento?”. Penso proprio che genitori e nonni rispondano di no, perché la tecnologia non esisteva ancora o era poco sviluppata e diffusa o soprattutto utilizzata solo per scopi lavorativi. Giungiamo quindi ai giorni nostri, chiedendoci come abbiamo fatto ad arrivare a questa situazione in cui la vita virtuale prende il sopravvento. Ovviamente, secondo me, internet è stata una delle più grandi invenzioni, non solo perché i giovani possono fare delle ricerche più velocemente e comodamente, ma anche perché i social networks, se usati con moderazione, sono positivi e utili perché permettono il contatto tra persone distanti fisicamente, ma vicine con il cuore. Il divertimento vero e proprio è invece stare con gli amici o i parenti, quando è possibile, uscire all’aria aperta, farsi nuovi amici reali; poi a seconda delle età: pizzerie, ristoranti, pub, discoteche… Infatti, a mio parere, è meglio conoscere una persona realmente, perché è più sicuro e rende entrambi più felici. Connettersi, parlare, scriversi virtualmente è solo un’occasione o un’eventuale sostituzione dell’incontro fisico quando quest’ultimo fosse impossibile. Non voglio cambiare il mondo, perché il mondo è quello che è e va avanti indipendentemente dalle mie idee, per fortuna, però mi piacerebbe che molti adolescenti mi dicessero “È vero ciò che dicono i giornali: oggi gli adolescenti non si sanno più divertire”. Perché il governo ascolti i nostri capricci e i nostri desideri, dobbiamo dimostrare di essere una generazione con dei solidi principi e una morale migliore rispetto ad alcune persone della scorsa generazione. Una volta ho addirittura sentito mia nonna dire “Nella mia generazione si stava meglio! Certo, eravamo più poveri, ma ci si divertiva e si imparava di più non dai libri, ma era la vita a farci una cultura e a insegnarci a vivere nel rispetto degli altri e quindi a vivere bene con gli altri”. In un primo momento ho pensato “Ma come fa a dire che si stava meglio di adesso, se venivano mandati a lavorare fin da piccoli e poi dopo la seconda guerra mondiale erano molto poveri, non avevano neanche il proprio bagno, ma nelle cascine c’era un unico bagno pubblico!” ci si accontentava pur non avendo niente e oggi che si ha tutto non ci si accontenta mai. Poi ho pensato che spesso ci si ferma all’apparenza delle cose, al loro aspetto esteriore, e non si colgono gli insegnamenti che ogni avvenimento, bello o brutto che sia, può dare. In effetti è vero, il concetto di divertimento è cambiato nel tempo, come molte altre parole, però questa volta credo che siamo cambiati anche noi, o almeno una buona parte di noi. Spero che le mie parole rimangano nella mente e nel cuore di qualcuno come spinta per andare avanti in un modo migliore e non siano buttate al vento come sabbia fra le dita che con un soffio vola via. Esistono svariati modi per divertirsi. L’unica cosa che manca o che sta, pian piano svanendo, è l’abilità di trovare un modo per farlo. Un’unica regola: ESSERE ORIGINALI; senza pretendere atti estremi, fuori dal razionale, cose extra-terrestri o avventure alla Jurassic Park. Insomma, nulla che sia all’insegna del rischio e dell’irraggiungibile. Come del resto, non bisognerebbe collegare necessariamente, come se fosse un dogma religioso, il divertimento all’alcool.. NO! Molti ragazzi trovano nell’alcool, la loro valvola di sfogo, il loro modo di raggiungere il divertimento in maniera colossale, il loro “non capire più nulla”: assentarsi completamente da tutto ciò che è ragione e iniziare a comportarsi come un Teletubbies che spara frasi insensate e ha sempre un buon motivo per parlare con oggetti inanimati, ridere, cantare, ballare o fare qualunque altra cosa inopportuna. Per non parlare della fase successiva dove ci si trova molto probabilmente, stesi sul pavimento pallidi come un cencio o avvinghiati al water come se fosse il nostro amante ritrovato! Il divertimento sta anche nel trascorrere una semplice serata con le persone con le quali si sta bene. Una spaghettata, una birretta al localino in centro (UNA e non OTTO), una passeggiata al parco.. Insomma, sapersi divertire anche facendo semplici cose in semplici posti e senza ridursi come un straccio. Ah già, perché stavo dimenticando di parlarvi del fatidico “giorno-dopo”. È atroce: non si ricorda neanche il proprio nome o quello della persona con la quale si è trascorsa l'intera serata e ci si inizia a porre mille domande su tutto ciò che possa mai essere capitato; ed ecco che partono le mille telefonate di conferma all’amica che probabilmente era in condizioni anche peggiori, al vicino di casa, o al maggiore esponente responsabile della CIA e le mille domande sul tentare vagamente di capire se il ragazzo misterioso della sera precedente è un mix tra Johnny Depp e Ben Affleck o Gollum, personaggio del Signore degli anelli dalla bruttezza abominevole. Ragazzi, quindi, divertitevi e siate capaci di farlo nel modo più equilibrato possibile, non rinchiudendovi nelle vostre camere guardando patetici reality show o dissolvendovi davanti al PC con una vaschetta di gelato ipercalorica, ma uscendo e apprezzando il gusto banale, semplice e autentico del divertimento!

Da: http://positanomylife.blogspot.it/2012/09/ma-cose-il-divertimento.html 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.