La famiglia
Se il futuro è una
minaccia, il desiderio si arresta nell'assoluto presente. Ciò impedisce il
passaggio dalla libido narcisistica, che
investe sull'amore di sé, alla libido
oggettuale che investe sugli altri e sul mondo. Si corre
così il rischio di un'educazione utilitaristica, finalizzata alla sopravvivenza
dove è implicito "che ci si salva
da soli", con conseguente affievolimento dei legami
emotivi, sentimentali e sociali.
Gli adulti, privi così dell'autorità d'indicare la strada (link) finiscono con l'instaurare con i giovani un rapporto
contrattualistico, su un piano paritario.
Ma la relazione
tra giovani e adulti non è simmetrica (link)! Esiste un’asimmetria
di età, di esperienze, di conoscenze, di spessore esistenziale, di saggezza, la
quale ovviamente non prescinde dalla "simmetria" umana ed
esistenziale” che si esprime
nel rispetto dei figli, anche piccolissimi. Questa asimmetria è destinata ad
evolvere, trasformarsi, affievolirsi e persino invertirsi nel corso della vita,
ma trattare un adolescente come un proprio pari significa non contenerlo, lasciarlo solo di fronte alle proprie
pulsioni e all'ansia che ne deriva.
Quando i sintomi del
disagio si fanno evidenti, l'atteggiamento dei genitori sfocia spesso
nella seduzione di tipo commerciale, resa
possibile da una società opulenta dove le cose sono a disposizione prima ancora
di desiderarle e pertanto non si è nemmeno sollecitati a conquistarle... il pieno delle cose al posto delle relazioni mancate.
"L'educazione deve insegnare a vivere, a vivere nel proprio tempo" (Vittorino Andreoli)
Il ruolo dell'adulto:
"...Le giovani generazioni hanno bisogno di adulti credibili che sappiano porsi al loro fianco, disposti a camminare con loro. Compagni di viaggio discreti e affidabili, che sappiano fuggire le tentazioni dell’autoritarismo e della seduzione per porre la propria autorevolezza al servizio di chi sta compiendo lo sforzo di crescere.”
Il ruolo dell'educatore:
",,,Qui troviamo il paradosso di ogni educazione, che consiste nell’aiutare una libertà a realizzarsi, poi a crescere. In ultima analisi, l’educazione dà alla persona che viene educata i mezzi per fare a meno dell’educatore. Più esattamente, l’educatore dà alla persona l’aiuto ad acquisire i mezzi per la propria autonomia, il che significa che egli non mira ad essere indispensabile".
L'insicurezza esistenziale dei genitori:
"...La paura inchioda la famiglia all’hic et nunc, la espropria del futuro, inibisce la sua capacità progettuale. Una famiglia pervasa dalla paura e dal sospetto rischia di rimanere schiacciata sul presente o ripiegata sul passato senza prospettive per il futuro. La logica reattiva sostituisce quella progettuale, il sospetto prende il posto della fiducia, l’atteggiamento difensivo vòlto alla tutela di sé prevarica la disponibilità a promuovere la crescita dell’altro, mentre i figli hanno bisogno di genitori che sappiano assumere un compito “generativo”, che sappiano “compromettersi” nella relazione educativa, che sappiano aprire le porte al futuro perché sogni, desideri, progetti possano trovare dimora".
L'importanza della fiducia e della speranza:
"... Infondere fiducia e speranza, questo è il compito che alla famiglia assegnano gli psicoanalisti D. Meltzer e M. Harris... In un’atmosfera ricca di speranza sarà possibile fare progetti […]; si svilupperanno energia e spirito di iniziativa e verrà così stimolato il desiderio di conoscere e d’imparare”.Da: . La missione educativa della famiglia - Prof. Domenico Simeone - Ordinario di Pedagogia, Università Cattolica del Sacro Cuore- Teatro Regio - Venerdì 13 settembre 2013
COMPITO: RICERCA RISORSE su Web (audio, video, testi, ecc.), Riviste, Libri -DISCUSSIONE
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