E’ bello parlare di giochi e
di divertimenti,soprattutto di quelli ormai passati alla storia e dei quali
probabilmente c’e’ da rimpiangere qualcosa di perduto. Ogni stagione aveva i
relativi giochi. Molti erano i giochi e
i passatempi ignorati dai ragazzi di oggi; un gioco scomparso e’ la trottola un
divertimento individuale anche se effettuato contemporaneamente da piu’
ragazzi. Il giocattolo era un piccolo cono di legno con una punta metallica che
veniva fatto girare vorticosamente. Un altro gioco collettivo semplice e
insieme entusiasmante, completamente dimenticato, consisteva in un pezzo di
legno cilindrico affusolato che veniva deposto in un cerchio tracciato per
terra. Con un
robusto manico bisognava farlo saltare per aria, colpirlo al volo e scagliarlo
il piu’ lontano possibile.
La cavallina, veniva giocato di preferenza nei piazzali; la bandiera: una specie di corsa a staffetta riservata ai piu’ veloci; il rimpiattino (mucciare’) aveva nei cortili impensabili posti per nascondersi; i quattro cantoni: era lo spasso sotto il portico nei giorni di pioggia; l’aquilone: si gareggiava in primavera a chi lo mandava più in alto; il campanaro ecc..
La cavallina, veniva giocato di preferenza nei piazzali; la bandiera: una specie di corsa a staffetta riservata ai piu’ veloci; il rimpiattino (mucciare’) aveva nei cortili impensabili posti per nascondersi; i quattro cantoni: era lo spasso sotto il portico nei giorni di pioggia; l’aquilone: si gareggiava in primavera a chi lo mandava più in alto; il campanaro ecc..
Uno svago dei ragazzi piu’ monelli, deplorevole, era la caccia ad animaletti, l’ecologia non era stata ancora inventata. Le ricorrenze piu’ importanti: per i morti ricevevamo i famosi pupi di zucchero che dovevamo solo guardare o al limite spizzicarli dalla parte posteriore, quando non stavano più in piedi si potevano mangiare. Mi ricordo che prima di Natale era d’obbligo procurarsi il muschio per allestire il presepio, l’albero era sconosciuto. Per i regali dovevamo aspettare i Re Magi perche’ erano loro a farci felici il giorno dell’Epifania.
La
notte si sognava e l’indomani al risveglio, per tutti i bambini, anche nelle
famiglie più povere, c’era qualcosa: un cavalluccio di legno, la bambola per
le femmine e poi ghiottonerie: biscotti, caramelle, frutta secca e torrone.
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