"Una grave crisi economica produce profonde trasformazioni nella struttura e nei valori della società. La nostra società è molto fragile, disunita, al punto che il sociologo Bauman la chiama società liquida. Egli sottolinea che non ci sono più regole forti, si sono indebolite le Chiese, i partiti, tutti i rapporti e non solo quelli di lavoro sono diventati precari, anche nella famiglia, anche nella coppia, mentre l'educazione svanisce e prevale l'impulso immediato. Per diventare solidi di certo non dobbiamo rinunciare alla nostra libertà ma ci servono amministrazioni pubbliche snelle, un sistema giudiziario rapido, un sistema fiscale equo, una informazione seria, una educazione rigorosa, una scuola e una università che producano altissime competenze. Occorre dare opportunità ai capaci, incominciando dalle donne, oggi ancora discriminate. Dobbiamo creare una mobilitazione come se fossimo in guerra, per cui tutti fanno meglio, lavorano di più, studiano di più, inventano di più. Non ci sono più margini per i chiacchieroni, i fannulloni, i ritardatari e i cinici".http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/21/societa_liquida_prigioniera_della_crisi_co_9_080721102.shtml
lunedì 27 gennaio 2014
LA SOCIETA’ ‘’LIQUIDA’’ PRIGIONIERA DELLA CRISI
Dalle pagine del Corriere della sera (21 luglio 2008) Francesco Alberoni scrive:
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Mi piace la conclusione. Fare di più, come si fa nelle situazioni d'emergenza, andare oltre il proprio semplice dovere. E' qui il valore aggiunto di una società...
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