martedì 21 gennaio 2014

Il Nichilismo in Nietzsche

da wikipedia.it
F. Nietzsche (1844 - 1900) fu filosofo, poeta, compositore e filologo tedesco.  
"...L'uomo, per Nietzsche, ha dovuto illudersi per dare un senso all'esistenza, in quanto ha avuto paura della verità, non essendo stato capace di accettare l'idea che "la vita non ha alcun senso", che non c'è nessun "oltre" di essa e che va vissuta con desiderio e libero abbandono pieno di "fisicità". Se il mondo avesse un senso e se fosse costruito secondo criteri di razionalità, di giustizia e di bellezza, l'uomo non avrebbe bisogno di auto-illudersi per sopravvivere, costruendo metafisiche, religioni e morali. L'umanità occidentale, passata attraverso il cristianesimo, percepisce ora un senso di vuoto, trova che "Dio è morto", cioè che ogni costruzione metafisica vien meno davanti alla scoperta che il mondo è un caos irrazionale. Fino a che non sorgerà l'Oltreuomo, cioè un uomo in grado di sopportare l'idea secondo cui l'Universo non ha un senso, l'umanità continuerà a cercare dei valori assoluti che possano rimpiazzare il vecchio dio (inteso come qualsiasi tipo di realtà ultraterrena...) dei sostituti idolatrici quali, ad esempio, lo Stato, la scienza, il denaro, ecc.
La mancanza, però, di un senso metafisico della vita e dell'universo fa rimanere l'uomo nel nichilismo passivo, o disperazione nichilista. È tuttavia possibile uscire dal nichilismo superando questa visione e riconoscendo che è l'uomo stesso la sorgente di tutti i valori e delle virtù della volontà di potenza (nichilismo attivo). L'uomo, ergendosi al di sopra del caos della vita, può generare propri significati e imporre la propria volontà. Chi riesce a compiere questa impresa è l'Oltreuomo, cioè l'uomo che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita".
da:http://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_Nietzsche

Il nichilismo, come negazione di ogni valore assoluto ed accettazione della finitezza del vivere, si pone dunque in contrasto con le visioni religiose e metafisiche della vita che, trasferendone il senso al di fuori di questa terra, in un mondo di negazione degli istinti portano, secondo Nietzsche, all'annientamento della gioiosa vitalità dionisiaca dell'esistenza.
"L’annuncio (Dio è morto!) è devastante e liberatorio al tempo stesso: rappresenta la presa di coscienza dell’esaurimento della portata storica di una sovrastruttura metafisica che ha influenzato la civiltà occidentale da Platone in avanti e il punto di partenza per un processo di liberazione delle potenzialità dell’uomo che, una volta resosi conto del deserto nel quale si trova (la figura del Cammello nel passo delle Tre metamorfosi in Così parlò Zarathustra, 1885) potrà spezzare le catene che lo legano a esangui tradizioni (il Leone) per costruire da sé il proprio orizzonte, riappropriandosi della propria originaria attività creativa (il Fanciullo, rappresentazione conclusiva dell’Übermensch, del Superuomo)". 
"[...] Solo l’uomo che saprà accettare la sua finitezza senza più opporre a essa idoli, feticci, surrogati di un’illusione rivelatasi pura menzogna e saprà accettare la vita col suo carico di sofferenza e a essa ‘dire di sì’ potrà essere capace di quella ‘fedeltà alla terra’ che è la caratteristica fondamentale del nuovo soggetto, il Superuomo. Ma perché ciò possa accadere, occorrerà che ciascuno sappia assumere la responsabilità della propria scelta, senza più accampare gli alibi metafisici o ideologici. È ciò che Nietzsche definisce la volontà di potenza".
da: http://www.treccani.it/scuola/lezioni/in_aula/scienze_umane_e_sociali/nichilismo/lolli.html

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