lunedì 5 maggio 2014

RISORSE SETTE (SECONDA PARTE): SIGNIFICATI E INCANTI

Il risveglio della simbolica giovanile


"Forse un modo per oltrepassare il nichilismo è quello di consentire ai giovani di dischiudere il loro segreto, spesso a loro stessi ignoto: risvegliare la simbolica giovanile

La prima figura che ritroviamo è l’espansività… che vuol dire pienezza (-Ci sono notti dove ho paura di chiudere gli occhi/sono notti che non so spiegare/notti dove vorrei parlare/ma sono notti che le labbra bruciano nel sale-, Notti: link al testo, link al video di Africa Unite) perché la vita è breve, potenza (nello spirito che sfida romanticamente gli elementi), accelerazione della vita (che detesta la ripetizione e giunge a stressare l’esperienza); coralità giovanile (sensazione di appartenere a una comunità nascente, di nascere insieme al mondo, stupore del riconoscimento di sé “attraverso quel palpito che muove migliaia di cuori che fanno un unico cuore”).

La seconda figura importante è l’assenza che non è mancanza ma tensione esplorativa, ricerca... Poiché il “reale non esaurisce il possibile”, la passione per l’assenza, che “non è cieca ma visionaria”, spinge i giovani a fantasticare su mondi alternativi, inventando il gioco e l’utopia (che è un pensare con il cuore, che immette nel pensiero una corrente di calore). E ancora il viaggio, come metafora del desiderio giovanile di varcare ogni confine… magari senza una meta, che vuol dire assorbire visi, parole, moltitudini, inghiottire l’universo per non morire di noia. E poi la sfida che tradisce il desiderio di un mondo migliore di quello che si sta ereditando.

Una terza figura è la trasformazione, la missione creativa del cambiamento, “l’andar senza dei verso la divinità”. Trasformazione che può comportare la riappropriazione di quanto nello slancio della vita si è depositato nel sottosuolo dell’anima, ma non si è estinto e che può tradursi in ribaltamento e ricostruzione.

Infine c’è la rivelazione di sé a sé quando “si scruta dentro al cuore, perché è lì che sta crescendo l’albero sacro”… con la voglia di andare oltre la soglia, fino al proprio centro. L’io cerca casa, ma la trova all’aperto, perché l’io non è una costruzione ma una scoperta…"
da: L'ospite inquietante- Il nichilismo e i giovani - di U. Galimberti


Una straordinaria metafora cinematografica: La Storia infinita di Wolfgang Petersen (1983).



Atreyu: "- Perché Fantasia muore?-"

Il servo del Nulla: "- Perché la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga".

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